SINTESI DEI CONTENUTI DEI LABORATORI DEL 28 OTTOBRE 2018
LABORATORIO N. 1 Area Interprofessionale.
La difficoltà del Consulente
Familiare e dell’Equipe nell’accogliere le differenze.
B. Lombardi – P. Margiotta – G. Puzzarini
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LABORATORIO N. 2 Area Interculturale.
Coppie miste, famiglie miste nella
società interculturale. F.Belletti –
R.Roberto
Nel passato la coppia era “mista”
quando ciò che i partner non condividevano era l’appartenenza al ceto
sociale o professioni differenti. Questi erano gli aspetti fondamentali per
la definizione dell’individuo, del proprio posizionamento sociale e della sua
identità. Fino a 30 anni fa anche la provenienza regionale nord/sud era
criterio fondamentale nelle relazioni, oggi la forte presenza di stranieri
fa balzare in primo piano le differenze culturali, religiose, etniche. Le
coppie miste sono sempre più numerose in un mondo dove globalizzazione
e immigrazione sono fenomeni dominanti, le relazioni formate da persone che
provengono da Paesi diversi, che non condividono la stessa lingua o religione
sono all'ordine del giorno. Ci porremo quindi alcune domande:
La scelta del partner straniero nelle coppie miste
è diverso dalle altre coppie?
L'influenza dei genitori ‘misti’ quanto pesa nella
decisione del matrimonio, nella vita di coppia e nell’educazione dei figli?
Crescere un bambino è già un'impresa
difficilissima in situazioni normali,
ma quando i genitori provengono da culture diverse cosa succede?
E il
problema della fede come si concilia con un’armonica conduzione di vita
familiare?
I ruoli
nella coppia possono essere influenzati dalla diversa cultura e, talvolta, dalla contrastante tradizione sociale dei partner, tanto da mettere in
difficoltà l’armonia familiare?
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LABORATORIO
N. 3 Area Educativa.
Generazioni a confronto: educare
diversa-mente. R. Rossi- S. Sinigaglia
Mai come oggi la
condizione genitoriale si ritrova a dover affrontare una grande pluralità di
realtà e situazioni. Accanto alla tradizionale presenza di entrambi i
genitori, emergono con sempre maggiore frequenza tutta una serie di realtà
nuove: presenza di un solo genitore, necessità di continuare a svolgere le
funzioni genitoriali in situazione di separazione e divorzio, ricomposizione
di famiglie separate, costituzione di nuovi nuclei familiari che includono
figli di differenti genitori, situazioni multietniche, adozione e
affidamento.
Tutto ciò pone i
genitori di fronte a nuove sfide educative
e nuovi interrogativi.
Quando
sono i genitori a chiedere aiuto, quando si è alla ricerca di un supporto per
fare fronte alle preoccupazioni, ai dubbi e alle difficoltà che sorgono nella
relazione educativa con i figli, l’incontro con l’esperto diventa un momento
pregno di significati, tessuto con fili preziosi.
Si
tratta di costruire assieme ai genitori un accompagnamento che faciliti la
possibilità di immaginare e condividere il percorso da compiere. Questa
operazione, in prima analisi semplice, porta con sé aspetti delicati e
complessi che afferiscono alla sfera emotiva e relazionale.
Spesso
chiedere aiuto viene vissuto come un riconoscersi mancanti di qualcosa. E
questo fa paura. Il compito dell’esperto è aiutare madri e padri a transitare
da questa paura al coraggio di “farsi vedere”, superando il timore di
apparire “impreparati” di fronte all’imprevisto, per accedere alla
possibilità di individuare quelle risorse che gli consentiranno di fare
meglio.
E dalle difficoltà dei figli si può
arrivare alla crescita dei genitori!
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LABORATORIO N.
4 Area Differenza di Genere.
Mi ascolto, ti accolgo: La consulenza con la persona
omosessuale e la sua famiglia. A. Feretti
- A. Bialetti
All’annuncio dell’omosessualità di
un figlio o di un genitore tutta la famiglia si “colora di omosessualità”
essendo chiamata a ridefinire le proprie posizioni e a trovare nuove
strategie davanti alle difficoltà relazionali interne
ed esterne.
La rivelazione dell’omosessualità
rappresenta indubbiamente un trauma da elaborare per ogni componente della
famiglia. Il figlio prova un senso di inadeguatezza e di vergogna, si
potrebbe sentire sbagliato, sporco, malato. Il genitore si sente provocato
visceralmente, toccato nell’affetto più profondo e nel suo ruolo e compito di
guida. Nel caso del genitore omosessuale il timore di non rappresentare più
una valida guida e punto di riferimento per il figlio o addirittura il
rischio di perderlo materialmente ed emotivamente, rappresentano i motivi
maggiori per mantenere nascosta una verità scomoda e potenzialmente
destabilizzante. L’intera famiglia è mobilitata a svolgere un nuovo compito
evolutivo al di là di quello tradizionale di fornire cura e protezione: deve
definirsi come famiglia che vive la condizione di omosessualità rispetto ad
un mondo esterno che, nella maggior parte dei casi, è portatore di stereotipi
e pregiudizi nei confronti di una “differente normalità”. Tutti i membri
della famiglia, diventano, in potenza, soggetti alla discriminazione sociale
e tale sofferenza agisce all’interno del contesto familiare o come collante o
come motivo di allontanamento e rifiuto reciproco.
La consulenza familiare si pone
come importante sostegno alla genitorialità e soprattutto alla famiglia che
vive una situazione delicata come quella dell’omosessualità. E rappresentare
un supporto importantissimo in cui il consulente “aiuta ad aiutarsi” e a dare
senso ai propri vissuti esistenziali, occasione di crescita del sé personale
e familiare.
Ma non senza che il Consulente
abbia fatto un percorso di autoascolto, prima di tutto, per distanziarsi da
stereotipi e pregiudizi nei confronti dell’omosessualità, spesso percepita
come una diversità “patologica” e per rappresentare quel territorio
accogliente in grado di permettere l’elaborazione del delicato vissuto della
famiglia.
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LABORATORIO N.
5 Area Legale.
‘Diritti’ e …rovesci in famiglia. A. Berger – M. Qualiano
È noto che, anche se in famiglia
si viaggia spesso con una certa turbolenza e alle volte addirittura ‘volano i
piatti’ (come ha detto un illustre argentino), non per questo le decisioni
sul ménage familiare, sull’educazione dei figli e sulla miriadi di
problematiche che giornalmente investono un gruppo familiare, si prendono sul
filo del Diritto e con il codice alla mano o tenendo l’avvocato in ‘vivavoce’
sul telefono.
La legge naturale del vivere
comune e la tradizione familiare del paese dove viviamo in genere ci aiutano a
risolvere le crisi e a superare gli ostacoli.
Ciò non toglie che ogni
ordinamento giuridico (ogni nazione) disciplina nelle sue leggi gli elementi
essenziali della vita della famiglia, le basi dell’educazione dei figli, le
regole di convivenza e le soluzioni delle vertenza familiari con una
auspicabile dose di buon senso.
Ma è già difficile barcamenarsi
nella normativa dedicata alla famiglia nel nostro paese (il numero degli
avvocati ne dimostra abbondantemente la difficoltà), immaginiamo cosa succede
quando diverse sono le leggi cui
fare riferimento perché diverse
sono le provenienze o nazionalità
delle persone coinvolte.
Come si comporta il consulente familiare
di fronte ad una sovrapposizione normativa, a diritti contrastanti, ad una rogatoria
internazionale?
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LABORATORIO
N. 6
Area Sessuale.
È la
differenza che fa la differenza. R. Intini-
C. Monti
Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che
abituarsi alla diversità dei diversi. G.
Pontiggia.
La sessualità
delle persone disabili nasconde spesso vissuti di problematicità e di
sofferenza. Nonostante già nel 1993 l’ONU abbia riconosciuto il diritto di
tutti i portatori di handicap ad esperire la propria sessualità.
Ma il
riconoscimento di questi bisogni da parte delle istituzioni e dell’opinione
pubblica non è comunque sufficiente a tutti i disabili e alle loro famiglie,
che non hanno modo né idea di come affrontare concretamente l’argomento.
Questo
Laboratorio entrerà in alcune situazioni relative a questa tematica per
approfondire come, attraverso la metodologia consulenziale ,si possa
promuovere una educazione sessuale ed affettiva anche nella disabilità.
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