LA LOCANDINA

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SEI IL VISITATORE N.

SINTESI DEI LABORATORI



SINTESI DEI CONTENUTI DEI LABORATORI DEL 28 OTTOBRE 2018


LABORATORIO N. 1 Area Interprofessionale.
La difficoltà del Consulente Familiare e dell’Equipe nell’accogliere le differenze.
B. Lombardi – P. Margiotta – G. Puzzarini
Tutto ciò che avvertiamo diverso da noi e che non riusciamo ad accettare probabilmente ha a che fare con la nostra intimità e con la nostra capacità o incapacità di accettarci così come siamo. Considerando anche le nostre parti in ombra (ciò che non ci piace di noi e ciò che spesso non controlliamo o rifiutiamo).
La difficoltà a percepire e ad accettare le differenze spesso risponde alla nostra esigenza di rimanere fedeli ad un modello di conformità e di regole che ci fanno sentire giusti e al sicuro. Ma la differenza non sempre risponde alle categorie di pensiero: “è buono o cattivo”, “ fa bene o fa male”, quanto piuttosto a un nostro schema di riferimento interno fatto di costrutti (pensieri costituiti). Più questi sono rigidi tanto più faremo fatica a cambiarli, a sostituirli, accettando anche idee e valori degli altri. Costrutti meno rigidi formatisi attraverso la nostra esperienza e non solo indotti da figure di riferimento (genitori, leaders, autorità) possono più facilmente dare spazio a differenze e disuguaglianze. Il bene collettivo si costruisce e si mantiene avendo come valori il concetto di confine, apertura, rispetto, amore e tolleranza.


LABORATORIO N. 2 Area Interculturale.
Coppie miste, famiglie miste nella società interculturale.   F.Belletti – R.Roberto
Nel passato la coppia era “mista” quando ciò che i partner non condividevano era l’appartenenza al ceto sociale o professioni differenti. Questi erano gli aspetti fondamentali per la definizione dell’individuo, del proprio posizionamento sociale e della sua identità. Fino a 30 anni fa anche la provenienza regionale nord/sud era criterio fondamentale nelle relazioni, oggi la forte presenza di stranieri fa balzare in primo piano le differenze culturali, religiose, etniche. Le coppie miste sono sempre più numerose in un mondo dove globalizzazione e immigrazione sono fenomeni dominanti, le relazioni formate da persone che provengono da Paesi diversi, che non condividono la stessa lingua o religione sono all'ordine del giorno. Ci porremo quindi alcune domande:
La scelta del partner straniero nelle coppie miste è diverso dalle altre coppie?
L'influenza dei genitori ‘misti’ quanto pesa nella decisione del matrimonio, nella vita di coppia e nell’educazione dei figli?
Crescere un bambino è già un'impresa difficilissima  in situazioni normali, ma quando i genitori provengono da culture diverse cosa succede?
E il problema della fede come si concilia con un’armonica conduzione di vita familiare?
I ruoli nella coppia possono essere influenzati dalla diversa cultura e, talvolta, dalla contrastante tradizione sociale dei partner, tanto da mettere in difficoltà l’armonia familiare?


LABORATORIO N. 3 Area Educativa.
Generazioni a confronto: educare diversa-mente. R. Rossi- S. Sinigaglia
Mai come oggi la condizione genitoriale si ritrova a dover affrontare una grande pluralità di realtà e situazioni. Accanto alla tradizionale presenza di entrambi i genitori, emergono con sempre maggiore frequenza tutta una serie di realtà nuove: presenza di un solo genitore, necessità di continuare a svolgere le funzioni genitoriali in situazione di separazione e divorzio, ricomposizione di famiglie separate, costituzione di nuovi nuclei familiari che includono figli di differenti genitori, situazioni multietniche, adozione e affidamento.
Tutto ciò pone i genitori di fronte a nuove sfide educative  e nuovi interrogativi.
Quando sono i genitori a chiedere aiuto, quando si è alla ricerca di un supporto per fare fronte alle preoccupazioni, ai dubbi e alle difficoltà che sorgono nella relazione educativa con i figli, l’incontro con l’esperto diventa un momento pregno di significati, tessuto con fili preziosi.
Si tratta di costruire assieme ai genitori un accompagnamento che faciliti la possibilità di immaginare e condividere il percorso da compiere. Questa operazione, in prima analisi semplice, porta con sé aspetti delicati e complessi che afferiscono alla sfera emotiva e relazionale.
Spesso chiedere aiuto viene vissuto come un riconoscersi mancanti di qualcosa. E questo fa paura. Il compito dell’esperto è aiutare madri e padri a transitare da questa paura al coraggio di “farsi vedere”, superando il timore di apparire “impreparati” di fronte all’imprevisto, per accedere alla possibilità di individuare quelle risorse che gli consentiranno di fare meglio.
E dalle difficoltà dei figli si può arrivare alla crescita dei genitori!


LABORATORIO N. 4 Area Differenza di Genere.
Mi ascolto, ti accolgo: La consulenza con la persona omosessuale e la sua famiglia.   A. Feretti - A. Bialetti
All’annuncio dell’omosessualità di un figlio o di un genitore tutta la famiglia si “colora di omosessualità” essendo chiamata a ridefinire le proprie posizioni e a trovare nuove strategie   davanti alle difficoltà relazionali interne ed esterne.
La rivelazione dell’omosessualità rappresenta indubbiamente un trauma da elaborare per ogni componente della famiglia. Il figlio prova un senso di inadeguatezza e di vergogna, si potrebbe sentire sbagliato, sporco, malato. Il genitore si sente provocato visceralmente, toccato nell’affetto più profondo e nel suo ruolo e compito di guida. Nel caso del genitore omosessuale il timore di non rappresentare più una valida guida e punto di riferimento per il figlio o addirittura il rischio di perderlo materialmente ed emotivamente, rappresentano i motivi maggiori per mantenere nascosta una verità scomoda e potenzialmente destabilizzante. L’intera famiglia è mobilitata a svolgere un nuovo compito evolutivo al di là di quello tradizionale di fornire cura e protezione: deve definirsi come famiglia che vive la condizione di omosessualità rispetto ad un mondo esterno che, nella maggior parte dei casi, è portatore di stereotipi e pregiudizi nei confronti di una “differente normalità”. Tutti i membri della famiglia, diventano, in potenza, soggetti alla discriminazione sociale e tale sofferenza agisce all’interno del contesto familiare o come collante o come motivo di allontanamento e rifiuto reciproco.
La consulenza familiare si pone come importante sostegno alla genitorialità e soprattutto alla famiglia che vive una situazione delicata come quella dell’omosessualità. E rappresentare un supporto importantissimo in cui il consulente “aiuta ad aiutarsi” e a dare senso ai propri vissuti esistenziali, occasione di crescita del sé personale e familiare.
Ma non senza che il Consulente abbia fatto un percorso di autoascolto, prima di tutto, per distanziarsi da stereotipi e pregiudizi nei confronti dell’omosessualità, spesso percepita come una diversità “patologica” e per rappresentare quel territorio accogliente in grado di permettere l’elaborazione del delicato vissuto della famiglia.

LABORATORIO N. 5 Area Legale.
‘Diritti’ e …rovesci in famiglia.  A. Berger – M. Qualiano
È noto che, anche se in famiglia si viaggia spesso con una certa turbolenza e alle volte addirittura ‘volano i piatti’ (come ha detto un illustre argentino), non per questo le decisioni sul ménage familiare, sull’educazione dei figli e sulla miriadi di problematiche che giornalmente investono un gruppo familiare, si prendono sul filo del Diritto e con il codice alla mano o tenendo l’avvocato in ‘vivavoce’ sul telefono.
La legge naturale del vivere comune e la tradizione familiare del paese dove viviamo in genere ci aiutano a risolvere le crisi e a superare gli ostacoli.
Ciò non toglie che ogni ordinamento giuridico (ogni nazione) disciplina nelle sue leggi gli elementi essenziali della vita della famiglia, le basi dell’educazione dei figli, le regole di convivenza e le soluzioni delle vertenza familiari con una auspicabile dose di buon senso.
Ma è già difficile barcamenarsi nella normativa dedicata alla famiglia nel nostro paese (il numero degli avvocati ne dimostra abbondantemente la difficoltà), immaginiamo cosa succede quando diverse sono le leggi cui fare riferimento perché diverse sono le provenienze o  nazionalità delle persone coinvolte.
Come si comporta il consulente familiare di fronte ad una sovrapposizione normativa, a diritti  contrastanti, ad una rogatoria internazionale?


LABORATORIO N. 6  Area Sessuale.
 È  la differenza che fa la differenza.   R. Intini- C. Monti
Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.  G. Pontiggia.
La sessualità delle persone disabili nasconde spesso vissuti di problematicità e di sofferenza. Nonostante già nel 1993 l’ONU abbia riconosciuto il diritto di tutti i portatori di handicap ad esperire la propria sessualità.
Ma il riconoscimento di questi bisogni da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica non è comunque sufficiente a tutti i disabili e alle loro famiglie, che non hanno modo né idea di come affrontare concretamente l’argomento.
Questo Laboratorio entrerà in alcune situazioni relative a questa tematica per approfondire come, attraverso la metodologia consulenziale ,si possa promuovere una educazione sessuale ed affettiva anche nella disabilità.