LA LOCANDINA

LA LOCANDINA

SEI IL VISITATORE N.

GLI OSPITI: SUSY, ALFREDO E LA PEDANA SENSORIALE

Susy ed Alfredo sono genitori di tre figli uno dei quali non udente…. Questa “differenza “ ha messo in movimento un intenso percorso di resilienza  personale, di coppia e familiare . Di fronte alla ricerca di aiutare il figlio a vivere la diversità senza sentirsi escluso, emarginato o al massimo integrato hanno pensato ad un percorso inclusivo ….
Sono stati loro a viva voce sabato pomeriggio a raccontarci della loro associazione A.BI.Lis  ( Associazione Bilinguismo e Lis) che promuove la diffusione della lingua dei segni nelle scuole e dell’invenzione di Alfredo della pedana sensoriale.  Strumento ideato per aiutare il figlio non udente ad abbattere la sua “differenza” e  mettersi in contatto con il mondo esterno, con l’armonia della musica, ma anche i suoni della natura, del mare, fino agli effetti speciali dei film.

Invenzione che in pochi anni ha già avuto moltissimi apprezzamenti in tutta Italia ed è diventata nota al grande pubblico grazie alla partecipazione al programma “Tù sì que vales”, dove è stata utilizzata da alcuni ragazzi non udenti per ballare una coreografia emozionante.

Susy: Il mio intervento parte con le parole di una Mamma che parla della “Diversità” di suo figlio e della crescita personale che ne deriva.
Ho cercato di riassumerne l’evoluzione mettendo a fuoco sensazioni ed emozioni riferite ad ogni particolare momento.
Durante l’attesa del mio primo figlio ero felice, ma ero anche in protezione estrema della mia gravidanza, in quanto dopo 2 aborti spontanei precedenti volevo a tutti i costi portarla a termine, per poter prendere finalmente tra le mie braccia il “MIO Bambino”. Quindi sono stata a riposo, sono stata in ascolto di ogni piccolo messaggio che il mio corpo mi mandava affinché tutto filasse liscio e andasse per il meglio.
Durante quei lunghi nove mesi nasce in te l’idea del tuo bambino, del tuo parto, del tuo allattamento …. e di come pensi  che tutto questo potrà essere …
Bene, di tutto quello che mi ero immaginata non si è avverato niente …. ma un parto cesareo d’urgenza, un allattamento al seno non andato a buon fine, nonostante una grande quantità di latte, ed un bambino “Diverso” .
Elia è sordo ma questo si è scoperto solo ai suoi 15 mesi.  Alla nascita i dottori ci hanno parlato di altre sue “Diversità” …. che ci hanno fatto crollare il mondo addosso…. ed è iniziato così il nostro cammino…
DISPERAZIONE E SOLITUDINE queste le prime sensazioni provate, oltre una grande confusione. Al primo figlio non te lo aspetti… ti disperi, ti senti impotente. La domanda che ti fai “perchè proprio a me? “.

Dopo la delusione per il bambino ideale, il senso di colpa, la rabbia e la vergogna, oggi parlando di lui riesco a dire semplicemente, e senza giustificazioni, è sordo!
Ti senti solo non ti senti aiutato né dai medici né da altri, non sai con chi parlarne, non ti senti capita, non ci sono strutture od organizzazioni che ti chiariscano cosa devi fare, ti muovi come ti dicono i medici ma come un automa … senza consapevolezza..
SENSO DI COLPA, così subentra questa sensazione ed allora ti dai la colpa ed inizia il tormentone ma se avessi fatto, ma se i medici mi avessero detto … iniziando così la ricerca della colpa: colpa mia, colpa dei medici, colpa al DNA di qualsiasi persona che faccia parte dell’albero genealogico delle due famiglie; ma la risposta non arriva e quindi arriva un’altra sensazione.
LA RABBIA. Una grande rabbia contro tutto e contro tutti, è come se tu fossi vestito di un vestito di due taglie più stretto, ti soffoca, ti annebbia ti fa chiudere con tutto e con tutti anche con i nonni con le loro ansie e tutto per preservare quella che è la tua nuova famiglia nonostante tutto. In quel momento qualsiasi tipo di rapporto è a rischio e quindi l’unica lucidità che rimane va conservata affinché la tua famiglia possa essere protetta dalla forza distruttiva che è in te. Sei capace di tutto e ti fai del male e fai del male fino al punto che arrivi a fare un paragone: tra l’immagine di te (che ti eri fatta in gravidanza) che pavoneggiante spingi la bella carrozzina, orgogliosa del tuo bambino, e quella reale, dove sei, si a spingere una carrozzina, ma affrettando il passo, cercando così di evitare gli sguardi di chi cerca di guardarci dentro, perché avverti una sensazione di vergogna dentro di te ….. fino a che poi riesci a sputare quel rospo e riesci a dirti che TE NE VERGOGNI!!!

E lì tocchi il fondo, più giù non puoi scendere per fortuna …. E’ uno schiaffo in pieno volto che ti sei data da sola …. Che però ti fa riprendere, ti risvegli e ti rendi conto del male che stai facendo al tuo bambino che non stai apprezzando e non stai amando per come dovresti… per COME E’. 
Alfredo racconta la sua esperienza con un figlio sordo e la sua voglia di permettergli di sentire la voce della mamma , dei suoi fratelli, la sua e capisse che tutte sono diverse. Volevo che percepisse il suono di quando urla o quando bisbiglia, il suono del pianoforte  e quello della chitarra, il verso del cane e quello della mucca, ogni suono diverso sonoramente e vibrazionalmente.
Dopo circa tre anni di tentativi sono riuscito a costruire la prima pedana sensoriale dove il suono si forma sulla superficie superiore. Quando sei sdraiato sulla pedana, vibri insieme alla pedana, la vibrazione ti attraversa arrivando hai centri motori ed emozionali molto velocemente,  e lascia una sensazione di benessere.
Elia poteva così guardare la televisione immerso nel cartone animato, percependo lo sbattere di una porta, lo sparo di una pistola o il crescendo musicale che preannuncia un momento importante di un film.
Ma adesso ve la racconto con un video.
CLICCA    QUI

Anche se nasce come strumento per non udenti, il suo uso in realtà è molto più esteso. Collegata a un amplificatore da casa e a un tablet, ad esempio, può sfruttare una moltitudine di applicazioni differenti e risulta estremamente utile in tutto ciò che ha a che fare con la psicomotricità. Ma non solo. E’ efficace anche in un lavoro psicofisico, nel rilassamento, nella meditazione.
La particolarità è che la pedana può essere usata sia da non udenti o da persone con particolari difficoltà sia da coloro che vengono definiti “normodotati” e questo anche contemporaneamente, con uno sforzo e un avvicinamento all’esperienza sensoriale differente. Anche per i bambini diventa un gioco e non solo ciò che riguarda il bambino “con problemi”, ma anzi nasce quasi una gara per poter stare con lui e “giocare” insieme”.
per ulteriori informazioni vai su    www.contattodedo.it
50 MAMME CANTANO CON I LORO FIGLI DOWN CONTRO I PREGIUDIZI